PARMA

Rivoluzione digitale in agricoltura al centro di un incontro a Parma

Cristian Calestani

“La fatturazione elettronica nel 2019 e poi i corrispettivi telematici nel 2020. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione digitale”

PARMA – Rendono bene l’idea le parole con cui il presidente di Cia Parma Simone Basili ha aperto, all’Hotel Parma&Congressi, il convegno di approfondimento sui principali temi fiscali del momento: gli obblighi e le opportunità relativi alla memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi telematici; le indicazioni sulla legge di Bilancio e i consigli sul come muoversi tra certificati bianchi e conto termico per perseguire l’efficientamento energetico delle aziende agricole.

Se ne è parlato durante un incontro moderato da Basili e dal direttore di Cia Parma Guido Baratta con Massimo Bagnoli, responsabile dell’area Politiche e servizi sociali alle imprese della Cia nazionale, e con Rico Farnesi di Esco Agroenergetica.

“Come accaduto per l’introduzione della fatturazione elettronica – ha spiegato Bagnoli – anche per i corrispettivi telematici non ci saranno proroghe, bensì soltanto un periodo di moratoria di 6 mesi dal 1° gennaio al 30 giugno 2020. Non esisteranno più lo scontrino e la ricevuta fiscale, ci sarà solo il corrispettivo telematico che li sostituirà con un documento commerciale. I corrispettivi verranno memorizzati giornalmente e alla chiusura di cassa quotidiana saranno inviati all’Agenzia delle Entrate. In caso non ci sia connessione in quel momento la trasmissione deve essere effettuata entro 12 giorni”.

Tra i soggetti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi ci sono i produttori agricoli che hanno optato per il regime ordinario di determinazione dell’Iva, i produttori che effettuano cessioni di prodotti agricoli trasformati o manipolati non rientranti nella tabella A parte I allegata al Dpr 633 del 1972 e soggetti che effettuano attività di agriturismo, fattoria didattica, enoturismo, street food e attività di fornitura di servizi. Al momento attuale i soggetti esonerati dal nuovo obbligo sono i produttori agricoli in regime di esonero Iva (ex articolo 34, comma 6 del Dpr 633/1972) sia nel caso effettuino cessioni di prodotti rientranti nella tabella A, parte I, allegata al Dpr 633/1972 sia nel caso effettuino cessioni di altri prodotti al consumatore finale e i produttori agricoli che effettuano cessioni di prodotti agricoli rientranti nella parte I della tabella che applichino il regime speciale di determinazione dell’Iva (art. 34 del Dpr 633/1972).

“Diverse – aggiunge Bagnoli – sono le variabili che si devono considerare per compiere la scelta dell’acquisto del registratore telematico, anche in prospettiva da qui ai prossimi 2-3 anni. Tra queste: la frequenza delle operazioni effettuate in un giorno; la tipologia di attività esercitata (vendita di prodotti agricoli o attività di agriturismo) e la tipologia di vendita (itinerante in fiere e mercati oppure in sede fissa); la presenza di una buona connessione internet e la tipologia dei propri clienti. Per gli operatori che sino ad oggi hanno emesso scontrini mediante un registratore di cassa o ricevute fiscali con una certa frequenza giornaliera è consigliabile acquistare un registratore telematico”.

Esistono diversi modelli di registratore telematico in base alle esigenze e caratteristiche dei singoli operatori, basico, una versione in grado di interfacciarsi con i gestionali per chi era abituato a stampare le ricevute fiscali con il pc, una versione in grado di interfacciarsi con i gestionali che leggono i barcode dei prodotti e una versione per operatori in mobilità.

“Una seconda soluzione per ovviare ai nuovi obblighi di legge – aggiunge Bagnoli – riguarda gli operatori che fino ad oggi hanno usato ricevute (bollettario madre-figlia) compilate a mano con una bassa frequenza di operazioni giornaliere. Per loro è possibile ricorrere al documento commerciale on-line da compilare sul sito dell’Agenzia delle entrate. Una terza strada può essere l’emissione della fattura elettronica”. Chi non adempie agli obblighi rischia sanzioni dal 90 al 180% dell’Iva, ossia fino a 2mila euro. La Cia ha stipulato una convenzione per consentire l’acquisto delle varie tipologie di registratore telematico a prezzi vantaggiosi per i propri soci.

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