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“Attenta all’ambiente, innovativa e giovane: è reggiana la miglior impresa d’Italia”

“Sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e conduzione giovanile”: la miglior impresa italiana è la reggiana Carlini che si è aggiudicata la medaglia d’oro del Premio nazionale ‘L’agricoltura è giovane’ a Fieragricola di Verona, evento di portata internazionale per il settore. La cerimonia si è tenuta presso la Sala Salieri al PalaExpo

Il concorso premiava “giovani con idee in grado di coniugare innovazione tecnologica 4.0, sostenibilità ambientale e competenza tecnica e reinterpretare i concetti di fertilità e produttività, trainando l’agricoltura italiana verso gli obiettivi del nuovo millennio”. E l’azienda Carlini si è aggiudicata il primo posto in Italia sbaragliando l’agguerrita concorrenza.

“È un grande orgoglio aver conquistato questo riconoscimento che ripaga di tanto studio, fatica e passione messi in campo quotidianamente negli anni – le prime parole della co-titolare Valeria Villani, vicepresidente di CIA Reggio -. Quando ho iniziato a introdurre nell’azienda cerealicola di famiglia le innovazioni tecnologiche tipiche dell’agricoltura 4.0, all’esterno mi vedevano come una giovane che non sapeva bene quello che faceva in un mondo ancorato ai tradizionali sistemi di lavoro. In più sono una donna, laureata in Economia con un master in Marketing e commercializzazione dell’agroalimentare: nel settore ero considerata una ‘aliena’. Eppure, insieme alla mia famiglia che non smetterò mai di ringraziare, ci ho creduto con tanta forza e determinazione: i risultati stanno arrivando. E il settore, nel frattempo, ha iniziato un percorso che va nella stessa direzione. Ma la strada è lunga. D’altra parte, secondo le stime di Cia, oggi ancora il 50% delle aziende agricole non ha familiarità con l’Agritech e, su oltre 12 milioni di ettari di Sau (Superficie Agricola Utilizzata), solo il 4% è perfettamente tecnologica”.

L’azienda Carlini ha letteralmente rivoluzionato le caratteristiche tradizionali dell’impresa arrivando ad applicare sui 450 ettari dislocati in vari comuni reggiani le migliori tecnologie disponibili sul mercato internazionale: trattori ‘intelligenti’ comandati a distanza da impianti satellitari internazionali grazie all’uso di mappe dei terreni e al controllo con Gps. Ha quindi aderito alla piattaforma ‘Climate Fieldview’: il sistema di digital farming più utilizzato al mondo che offre approfondimenti personalizzati, basati su dati, a supporto degli agricoltori per elevare al massimo il potenziale di rendimento, migliorare l’efficienza e gestire il rischio. Ha anche introdotto le migliori tecniche innovative di rateo variabile e sta sperimentando sul campo lo strip-till tramite il segnale di massima precisione RTK.

“L’obiettivo – sottolinea l’imprenditrice – era quello di far fare all’azienda un salto di qualità per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, produttiva ed economica. E, anche se l’innovazione aziendale è un processo in continuo avanzamento, già oggi possiamo affermare che i risultati sono stati pienamente raggiunti. Il premio nazionale di oggi è il coronamento di un sogno”.

“Le miei più sincere congratulazioni a Valeria per l’importante riconoscimento che premia il lavoro e la ricerca che durano da anni – conclude il presidente CIA Reggio, Lorenzo Catellani -. Lei è l’emblema di quello che sarà il futuro imprenditore agricolo italiano. L’Europa, con il Green Deal, chiede di trasformare più rapidamente i metodi di produzione e utilizzare sempre di più le nuove tecnologie, per ottenere migliori risultati ambientali, aumentare la resilienza climatica, ottimizzare l’uso dei fattori produttivi. Ma questo, naturalmente, deve essere corrispondente alla sostenibilità economica, senza la quale non vi può essere impresa”.

Le motivazioni della giuria di esperti

“Donna, agricoltrice, contoterzista, innovativa e digitale. Utilizza lo strumento digitale per promuovere tecniche sostenibili di concimazione presso svariate aziende agricole (grazie all’attività di contoterzista) promuovendo la transizione ecologica e digitale non solo della sua azienda ma di un intero territorio. Sta applicando alla lettera il concetto di precision farming attraverso l’analisi dei dati provenienti dagli appezzamenti. Dati che poi grazie alla tecnologia digitale su cui ha investito ritornano in campo con delle decisioni mirate appezzamento per appezzamento, cercando il massimo delle rese utilizzando i giusti quantitativi in base alle reali necessità”.

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